Il servizio Internet a banda larga è davvero la forma più utilizzata di accesso a Internet. Merito delle prestazioni affidabili, certo, ma anche dei prezzi accessibili e dell’impegno delle autorità, con il governo che già nel 2015 promuoveva il broadband, l’Internet veloce.
Anche se le offerte ADSL proposte da tutti i principali operatori dimostrano come questa tecnologia abbia compiuto numerosi passi in avanti, non in tutte le istituzioni o i luoghi in Italia è possibile avere internet ad alta velocità.
Uno dei luoghi in cui in Italia non è stata introdotta completamente la banda larga sono le scuole. Infatti, nonostante la presenza delle infrastrutture, molti istituti scolastici italiani continuano a sfruttare vecchi abbonamenti ottenendo solamente basse prestazioni.
Sebbene non sia questa la situazione di tutte le scuole italiane, il costante sviluppo tecnologico e la crescente importanza del web anche a livello scolastico sta evidenziando queste criticità nel sistema scolastico italiano.
Internet ad alta velocità e scuola: qual è la situazione attuale
Secondo l’indagine condotta dall’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom), gli istituti scolastici sono molto indietro rispetto alla crescente esigenza di connettività e accesso ad internet.
Con la didattica a distanza a cui gli studenti sono stati costretti durante il periodo di lockdown e con le varie restrizioni sono venute a galla delle importanti criticità del sistema scolastico, impreparato di fronte alle esigenze di una buona connessione ad internet destinata all’insegnamento.
Infatti, dalle analisi condotte da Agcom è risultato che appena il 42% degli edifici scolastici, che sono più di 75.360 in tutta Italia, è coperto da servizi a banda ultralarga che raggiunge i 100 Mbps (megabite al secondo).
Invece, il 17% di questi istituti non ha la possibilità di andare oltre un Adsl, mentre il 6% risulta senza corrispondenze.
Ma ad essere preoccupante è il fatto che la maggior parte delle scuole italiane continua ad utilizzare vecchi abbonamenti a basse prestazioni mentre potrebbe accedere a servizi internet molto più prestanti.
Ma quali sono i fattori che incidono di più sull’accesso alla banda larga nelle scuole d’Italia? Questi fattori sono fondamentalmente due: l’area territoriale e la tipologia di istituto scolastico.
Fattore territoriale e tipologie di istituti
Ad incidere maggiormente sull’accesso ad internet a banda larga sono principalmente due fattori: il territorio e la tipologia di istituto.
Infatti, come per i dati residenziali, anche nelle scuole si evidenzia uno scenario infrastrutturale che varia in base all’area territoriale. La copertura media ftth (fiber-to-the-cabinet) è di circa il 20% degli edifici. In Campania sono circa 1.900 edifici, nel Lazio 1.500, in Liguria 393 e in Sicilia circa 1.400. I dati più negativi riguardano invece le regioni del Molise, con appena 23 istituti, il Trentino Alto Adige con 61 istituti e la Calabria con 174 istituti.
Nel complesso, se si considerano le varie tecnologie messe a disposizione, le regioni che si ritrovano in maggiore difficoltà sono Piemonte, Trentino Alto-Adige e Molise con coperture Adsl esclusive ancora oggi predominanti, che in alcune regioni arrivano quasi al 50%.
Tuttavia, c’è un dato positivo: nella maggior parte delle regioni l’fttc+ ha una copertura superiore rispetto all’fttc. Ciò significa che gli operatori hanno effettivamente aggiornato la componentistica degli armadi nei pressi delle scuole.
Come abbiamo anticipato, un altro fattore è il tipo di istituto scolastico. Infatti, le scuole medie di copertura totale sono abbastanza allineate a prescindere dal tipo di scuola. Invece, nelle scuole secondarie di primo grado la copertura fttc+ crolla al 36%, l’fttc si mantiene al 19%, mentre l’Adsl sale al 23% e l’ftth non raggiunge neanche il 16%.
Invece, le scuole secondarie di secondo grado presentano dati più incoraggianti. Infatti, l’fttc+ raggiunge il 45%, l’fttc si mantiene al 17%, l’Adsl scende all’8% e l’ftth vanta un 21%.
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